Quelle che da mesi erano solo supposizioni ora hanno trovato conferma con i numeri. Ossia l’emergenza Covid -19 in Croazia sta mettendo su un piano di inferiorità le cure ai pazienti con altre malattie. “Entro la fine dell’anno“ così il dottor Rado Žic della nuova direzione della clinica ospedaliera Dubrava di Zagabria, “le operazioni di tumore al seno risulteranno minori del 30 percento, rispetto al 2019. Si sale al 50 percento per le operazioni dei vari tumori alla pelle. Poi è in calo dal 40 al 50% il ricovero ospedaliero dei pazienti ematologici, di cui circa l’80% sono ammalati di tumore. In forte calo anche le visite preventive per la diagnostica dei tumori”. E le conseguenze di queste chiamiamole omissioni non tarderanno a manifestarsi. Tornando all’emergenza coronavirus, si fa nuovamente sentire il noto scienziato croato Ivan Đikić membro della task force tedesca per la lotta contro la pandemia. “In Croazia” dice “le misure epidemiologiche vengono applicate con almeno due settimane di ritardo su quella che doveva essere la giusta tempistica. E per tale motivo“ così ancora ”a fine novembre il numero dei decessi dovrebbe arrivare a 1.500”. Ricordiamo che ieri ha superato di poco il migliaio. A proposito delle misure per arrestare la diffusione del contagio, Đikić afferma che bisogna ascoltare il parere degli esperti con credibilità e di non permettere le intrusioni della politica. Chiaro il riferimento alla commemorazione dell’eccidio di Vukovar del 18 novembre prossimo, al quale la Protezione civile croata permetterà la presenza di 500 persone, seppur nel rispetto del distanziamento sociale. Un numero ritenuto eccessivo pure dal capo dello stato Zoran Milanović.
Valmer Cusma