Più male che bene nel 2020 per Zagabria. Dopo il terremoto del 22 marzo scorso, ieri sera sulla città si è abbattuto un violento nubifragio che ha provocato numerosi allagamenti. Un pompiere è morto colto da malore durante un intervento di soccorso. E in Istria si segnalano 12 nuovi casi di coronavirus e un decesso. Sentiamo Valmer Cusma.
Il violento nubifragio di ieri sera intorno alle 21.00 a Zagabria, ha provocato l'allagamento di gran parte delle vie del centro cittadino. E c'è una vittima: è un pompiere morto, colto da malore durante il pompaggio di un'abitazione invasa dall'acqua. Una novantina gli interventi di questo tipo da parte dei vigili del fuoco che hanno ricevuto oltre mille appelli di soccorso. Tra l'altro hanno estratto 4 automobilisti rimasti intrappolati nelle loro auto allagate. Sott'acqua l'ospedale pediatrico della capitale dove i danni sembrano ingenti. Traffico bloccato per diverse ore causa smottamenti e cedimenti delle strade. Dopo il terremoto del 22 marzo scorso di cui sono ancora visibili gli effetti e i danni, per Zagabria dunque un'altra calamità, senza contare la pandemia che vede la capitale croata una delle aree con il maggior numero di contagi. Per quel che riguarda l'Istria, il comando regionale della protezione civile ha reso noto che nelle ultime 24 ore si sono registrati 12 nuovi casi e un decesso. È un'anziana di 90 anni con patologie pregresse della casa di riposo "Atilio Gamboc" di Umago, morta all'ospedale di Pola. Secondo le fonti ufficiose quattro contagi a Umago e Albona, due a Pinguente, uno a Pola e a Cerreto. Il coronavirus ritorna nella regione litoraneo montana dopo alcuni giorni di tregua. Sono 4 i contagi nelle ultime 24 ore, alla fonte di due casi c'è una festa di nozze poi un operaio arrivato da un paese vicino e quindi un imprenditore edile.
Valmer Cusma