La vittoria di Robert Golob è stata accolta con un certo distacco dalle autorità croate che - specie il premier Plenković- non hanno mai nascosto il sostegno a Janez Janša. Il capo del governo si è comunque congratulato con il leader del Movimento libertà e ha affermato che Zagabria continuerà a adoperarsi per il mantenimento dei buoni rapporti con il vicino paese. Ricordando che mai si era riusciti ad instaurare un clima così disteso come nell'ultimo periodo la stampa croata- che analizza il voto di ieri in Slovenia- scrive che le relazioni bilaterali entreranno, sicuramente, in una nuova fase. "Golob è un volto nuovo della politica slovena e poco si sa dei suoi indirizzi in politica estera" dicono gli opinionisti convinti che il vincitore non avrà difficoltà a garantirsi la maggioranza. In questo contesto prevedono una coalizione con i social-democratici di Tanja Fajon e indicano quest'ultima addirittura come futuro ministro degli esteri, ma ricordano però che l'europarlamentare slovena è contraria all'entrata della Croazia nell'area Schenghen. I giornali, comunque, si soffermano sulla biografia del futuro mandatario sloveno e raccontano che in solo 4 mesi e riuscito a organizzare un movimento che lo ha portato alla vittoria. "In Croazia - dove la tradizione partitica è più radicata- questo sarebbe impossibile mentre in Slovenia è già successo altre volte ovvero con Miro Cerar e Marjan Šarec" scrivono alcuni quotidiani mentre altri puntano di più sulla sconfitta di Janša che allo stesso tempo rappresenta pure -dicono- una sconfitta per Plenković. Gli analisti parlano inoltre di un consolidamento dello spazio politico sloveno e definiscono positiva la riduzione del numero dei partiti entrati in Parlamento.
Lionella Pausin Acquavita