Quella scorsa è stata un’altra notte da incubo per la popolazione della Banovina nella Croazia centrale, devastata dal forte terremoto del 29 dicembre scorso. Ieri sera alle 22.29 è stata registrata una scossa di 4,5 gradi Richter con epicentro 2 km a sudest da Petrinja. È stata avvertita anche a Zagabria. Non si segnalano vittime o feriti, ma crolli delle strutture pericolanti. I danni vengono valutati nel corso dell’odierna giornata. Nell’area in molte parti imbiancata dalla neve, fa molto freddo e per i terremotati senza tetto in attesa di una sistemazione nelle roulotte o container abitativi, l’esistenza quotidiana si fa veramente molto dura. E mentre non si placano le polemiche sull’effettiva consistenza delle riserve statali e sui ritardi nella loro fornitura, continuano ad arrivare aiuti dalla Croazia e anche dai paesi vicini, grazie soprattutto alle iniziative, alle conoscenze e all’amicizia di singoli cittadini o enti mossi da un altissimo senso umanitario e di solidarietà. La stampa croata mette in rilievo la donazione di prodotti igienico – sanitari del valore di 54.000 euro da parte di un’azienda farmaceutica slovena da distribuire alle case degli anziani nonché del convoglio di 20 veicoli tramite il quale i pompieri austriaci e sloveni hanno portato aiuti alla popolazione di Petrinja. Non solo indumenti e prodotti alimentari, anche stufette, materiale edile e attrezzi. In giornata sono attesi nuovi arrivi. Continuano a far parlare di sé le circa 30 buche apertesi nel suolo dopo il terremoto tra Petrinja e Hrvatska Kostajnica, alcune vicino alle case. Quella nel villaggio di Mečenčani, profonda 5 metri e del diametro di 20 continua ad allargarsi.
Valmer Cusma