A nove mesi esatti dalla segnalazione del primo caso di Covid 19- il 25 febbraio scorso- in Croazia continua a salire il numero dei contagi. 3 mila 603 quelli segnalati da ieri in qua mentre sono 56 i decessi che fanno salire a mille 501 il numero dei morti di coronavirus. Anche perciò le autorità hanno deciso sia giunto il momento per l’introduzione di nuove e più rigorose misure di contenimento della pandemia che, come concordato all’incontro di ieri tra il premier Plenković ed i governatori delle 20 contee croate e Zagabria , sono ora al vaglio dell’ esecutivo. Misure che saranno rese note giovedì e che potrebbero partire da venerdì prossimo e che prevederebbero la chiusura di bar e ristoranti, quella di musei, teatri , cinema ma anche lezioni a distanza per le Scuole medie superiori. Per la prima volta si starebbe pensando pure alla limitazione dei riti religiosi che dai luoghi di culto e chiese potrebbero passare alla formula online. Divieto di assembramento, contenimento a 15 persone delle presenze a funerali e matrimoni, sospensione degli sport amatoriali con permessi specifici per quelli senza contatto fisico sono alcune delle altre novità che probabilmente caratterizzeranno tutto dicembre. Misure che gli epidemiologi ed esperti avrebbero voluto veder introdotte già un mese fa e che a loro dire dovranno ora rimanere in vigore per almeno quattro settimane. L’obiettivo oltre che ad evitare il collasso del sistema ospedaliero messo a dura prova in questi ultimi giorni, è quello di riportare ad un numero accettabile l’ incidenza dei contagi che attualmente si attesta su quasi 900 unità su 100 mila persone, numeri che pongono la Croazia ai vertici della triste classifica europea.
(lpa)