“Grazie per la libertà”. Questo il messaggio rivolto dal capo dello stato Zoran Milanović alle vittime e ai difensori croati nel corso della cerimonia ufficiale che si è svolta a Knin. “E’ stata una grande e, nel contempo, difficile vittoria”, ha affermato il presidente croato aggiungendo che “bisogna inchinarci alla cenere e tramandare la fiamma”, riferendosi sia al ricordo di quanti persero la vita sia al rafforzamento della democrazia e all’ edificazione di uno stato moderno. Egli ha inoltre invitato a rispettare la verità. “Anche se a volte non ci è favorevole, è necessaria per guadagnarci il rispetto e farci capire che non abbiamo sbagliato”, ha detto ancora Milanović, critico nei confronti di alcune dichiarazioni emerse ieri a Prijedor in Bosnia ed Erzegovina dove sono state ricordate le vittime serbe dell’ operazione “Tempesta”. Dichiarazioni respinte pure nell’intervento del premier Andrej Plenković che a Knin ha detto: “Rifiutiamo ogni tentativo di criminalizzazione di un’operazione militare che ci ha ridato la libertà, la patria, la democrazia”, ha detto il capo del governo croato che poi ha parlato degli sforzi profusi dal suo esecutivo nell’ affermazione dei diritti morali e finanziari indirizzati ai difensori della guerra patriottica, alle vittime e alle loro famiglie. Nel corso della cerimonia di Knin, più volte modificata a causa del maltempo e della forte pioggia che interessa tutta l’ area, è intervenuto pure il presidente del Parlamento, Gordan Jandroković che ha parlato della necessità di mantenere vivo il ricordo storico degli avvenimenti di 28 anni fa, specie nelle giovani generazioni.
Lionella Pausin Acquavita