Foto: Radio Capodistria/archivio personale
Foto: Radio Capodistria/archivio personale

La deputata dietina Katarina Nemet si dichiara insoddisfatta della risposta che il premier Plenković ha dato alla sua domanda sull' utilizzo dell'ospedale di Isola per i casi urgenti dell'ex buiese. "Nulla di nuovo rispetto a quanto mi era stato detto dai banchi parlamentari all' incirca un anno fa dal ministro alla salute Vili Beroš" spiega la parlamentare istriana riferendosi alla risposta del capo del governo- ieri -nel corso del dibattito seguito alla relazione sul lavoro svolto negli ultimi dodici mesi.

"Sono stato informato che i negoziati stanno andando avanti, ora siamo in attesa di un nuovo incontro tra i competenti ministeri che dovrebbero trovare un accordo che regoli la questioni" ha affermato Plenković in risposta all' intervento della Nemet che per l'ennesima volta ha fatto presente della disparità negli standard di tutela sanitaria in Croazia.

"I cittadini della parte nord-occidentale dell'Istria, specie quando si parla di casi urgenti e con pazienti in pericolo di vita, non hanno gli stessi diritti degli altri e devono raggiungere gli ospedali di Pola o Fiume distanti un centinaio di chilometri mentre ce ne sono solo una trentina per arrivare a quello isolano" ha detto la Nemet che ha invitato ancora una volta il governo ad arrivare quanto prima ad un accordo bilaterale simile a quello che regola la questione sanitaria transfrontaliera tra Croazia e Bosnia-Erzegovina.

La parlamentare DDI non ha mancato di ricordare la disponibilità della Regione istriana che ha deciso di intervenire e farsi addebitare i costi dell'assistenza ospedaliera isolana per i casi urgenti. Una settantina quelli inviati nella struttura slovena nel corso del 2022 per una spesa che si aggira dai 4 mila ai 4 mila 500 euro a persona, spese per le quali si richiederà ora il rimborso dall' Istituto croato di sanità pubblica.

Una questione che va risolta in modo esplicito e definitivo" ha concluso la Nemet che invitato il governo a dedicare la giusta attenzione al problema e arrivare a quell' accordo che sancisca per gli abitanti dell’ex Buiese lo stesso tipo di assistenza sanitaria accessibile agli altri cittadini della Croazia.

(lpa)