Esattamente 10 anni fa la Croazia diventava il 28. esimo paese membro dell' Unione europea. Tempi di bilanci dunque. Nell'intervista concessa alla Radio pubblica il premier Andrej Plenković ha parlato di un decennio molto positivo per lo sviluppo del paese. A favore della sua tesi ha citato lo sviluppo regionale uniforme, la crescita del Prodotto interno lordo e il rilancio economico. „ Al momento" ha spiegato „ gli occupati sono 1.660.000 numero mai raggiunto prima mentre i senza lavoro sono scesi sotto i 100.000 per la precisione sono 97.000. Prima di entrare nell' Unione Europea" ha aggiunto" il rapporto tra disoccupati e occupati era di 1:4 mentre ora siamo a quasi 1:17." Plenković si è quindi compiaciuto del fatto che la Croazia e' entrata a far parte dei 15 paesi che allo stesso tempo sono nell'Unione europea, nella Nato, nello spazio Schengen e nell' Eurozona. „In questi 10 anni „ ha aggiunto „ abbiamo ottenuto dai fondi comunitari 25 miliardi di euro per tenere il passo dei paesi dell'Europa centrale e orientale". Il premier si è quindi compiaciuto di aver mantenuto la coesione e stabilità sociale grazie alle misure del governo per far fronte alla crisi energetica e per migliorare la posizione delle categorie più deboli. A proposito delle proteste e anche degli scioperi a sfondo salariale Plenković ha sottolineato che questo mese scatta l'aumento in media di 100 euro per i 220.000 dipendenti pubblici e statali. „Una correzione così consistente" ha spiegato „ non c’è mai stata in precedenza". Ha quindi definito irreale la richiesta di aumento di 400 euro degli occupati nel settore della giustizia e magistratura tutt' ora in sciopero.
Valmer Cusma