“La situazione sta peggiorando e consapevoli di quanto sta accadendo negli altri stati europei e in alcuni paesi vicini va mantenuta alta l’allerta ed è necessario più che mai attenersi alle misure e regole igienico-sanitarie” il messaggio del premier Plenković in apertura della seduta di governo. “A Livello UE, siamo al sesto posto per incidenza di nuovi casi settimanali e all’ottavo per numero di morti e anche perciò va tenuta alta la guardia” ha detto ancora il capo dell’esecutivo. Più concreto il ministro alla salute Vili Beroš che ha fornito i dati odierni che parlano di 777 contagi nelle ultime 24 ore con un quasi 12 per cento di incidenza sui test analizzati mentre il numero dei casi attivi in quest’ultima settimana ha registrato un aumento del 19 per cento. Poco più di 408 mila le dosi di vaccino giunte in Croazia fino al 9 marzo scorso applicate 289 mila mentre 158 mila e 500 sono le persone che attendono la seconda iniezione. Mille 300 le persone che hanno segnalato degli effetti collaterali riconducibili al vaccino, ma si è trattato di effetti non gravi. Molto seria la preoccupazione per la cosiddetta sindrome post-Covid. Più di 5 mila 500 persone sono state ricoverate dopo aver superato il contagio e sempre per problemi alle vie respiratorie, cardiovascolari ma anche del sistema digestivo e locomotorio.
Lionella Pausin Acquavita
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