La quarta fase della riforma fiscale in Croazia comporterà lo sgravio di ben mezzo miliardo di euro, una novità per la quale può esultare soprattutto il settore della ristorazione che finalmente vede accolta la sua richiesta. Ossia la riduzione dell'aliquota IVA dall' attuale 25 al 13 percento. Dunque una boccata d'ossigeno - dicono gli operatori nel turismo - che andrà a incentivare gli investimenti e permetterà aumenti salariali del 10% circa. Una misura che dovrebbe frenare l'esodo della manodopera.
E poi il calo della pressione fiscale per fasce di età, inteso a privilegiare i giovani che muovono i primi passi nel mondo del lavoro. Come puntualizzato dal premier Plenković che ha presentato la riforma assieme al ministro delle finanze Zdravko Marić, le persone sotto i 25 anni di età saranno esentate da tutti gli obblighi fiscali mentre per quelle da 26 a 30 anni, lo sgravio sarà del 50 percento. Di riflesso a tali categorie aumenteranno gli stipendi. Tra gli altri punti, l'esenzione delle tasse per le spese di vitto e alloggio dei lavoratori fino all'importo di 1.600 euro, saranno esentasse le rette d'asilo.
La manovra avrà anche una dimensione per cosi dire salutista nel senso che aumenterà la pressione fiscale sul tabacco, alcolici ma anche sulle bevande ad alto contenuto di zucchero. Tirando le somme, come precisato dallo stesso Plenković, l'ammontare delle 4 fasi della riforma dovrebbe essere pari a 1,6 miliardi di euro. La sua entrata in vigore e' fissata per il 1.mo gennaio del 2020, alcuni punti forse anche prima.
Valmer Cusma