Foto: MMC RTV SLO
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"Sea for Heritage Energy Transition" questa la denominazione completa dell’iniziativa che - con i fondi della SEE, lo spazio economico europeo- promuove l’utilizzo dell’energia del mare quale fonte alternativa per il riscaldamento di edifici di importanza storico-culturale e che ha dato luce verde alla realizzazione dell’impianto rovignese.

La documentazione, da parte dei responsabili della clinica specializzata in ortopedia e coadiuvati da tutta un’altra serie di esperti del settore, è stata elaborata e presentata tra il 2018 e il 2019 ed ha ottenuto -successivamente- il via della preposta commissione.

Un progetto che nonostante gli ingenti costi iniziali che ammontano ad un milione di euro, l’85 per cento dei quali ottenuti a fondo perduto, ridurrà del 33 per cento - queste le stime- le spese per il consumo di energia e riscaldamento.

Come spiegato recentemente a Rovigno il sistema prevede l’installazione di pompe di calore che sfruttano l’acqua del mare che in quest' area va da un minino di 10 gradi in inverso e supera i 25 durante l’estate. Come spiegato, le pompe di calore acconsentono il mantenimento di una temperatura costante nel periodo invernale nonché il raffreddamento nei mesi estivi.

Quello dell’ospedale ortopedico di Rovigno viene visto come un progetto innovativo per la realtà istriana volta alla ricerca di fonti energetiche alternative e che guarda alle potenzialità del mare come una nuova frontiera di energia rinnovabile.

(lpa)