In Croazia l'aggiornamento giornaliero della protezione civile nazionale assomiglia sempre piu' a un bollettino di guerra. Nelle ultime 48 ore sono deceduti 125 pazienti Covid, aumenta sempre piu' la pressione sul sistema sanitario ma anche sulle aziende di pompe funebri. Mentre nel paese non si placa la protesta contro il green pass obbligatorio, il bollettino giornaliero della Protezione Civile assume tinte drammatiche: nelle ultime 48 ore sono morti altri 125 pazienti con il Covid e i numerosi decessi mettono in crisi le aziende di servizi funebri soprattutto di Zagabria, dove ormai per la sepoltura si attende fino a una settimana. La pressione sugli ospedali si fa allarmante: i pazienti Covid nel paese sono 2.568 di cui 323 attaccati al respiratore. All'ospedale di Fiume nelle ultime 24 ore i ricoveri sono aumentati di 8 arrivando a 151. Un terzo delle risorse umane dell'ospedale di Pola e' concentrato nei reparti Covid, a tutto danno dei malati di altre patologie, costretti ad attendere tempi migliori. Nell'ultimo aggiornamento della Protezione Civile nazionale balza all'occhio il dato che dei 60 pazienti deceduti, 46 non erano vaccinati, tra questi 10 di eta' compresa tra 38 e 62 anni. Intanto il Comandante della Protezione Civile istriana Dino Kozlevac ha lanciato l'appello ad annullare tutte le manifestazioni pubbliche relative all'Avvento e a non organizzare i Veglioni di Capodanno in quanto gli assembramenti sono ritenuti troppo a rischio.
Valmer Cusma