Sebbene alla vigilia dell'adesione croata a Schengen le autorità di Zagabria e Lubiana sottolineavano che le strutture presenti alle frontiere non sarebbero state smantellate in tempi brevi, in questi giorni siamo testimoni della demolizione dei gabbiotti alle ex valichi sul Dragogna. Già la settimana scorsa ripuliti i punti di controllo croati, ieri invece è arrivato il turno pure per quella che negli ultimi anni è stata l'area di controllo comune, condivisa da polizia slovena e croata, alla frontiera di Castelvenere-Dragogna. Simili operazioni si starebbero registrando pure in altre località. Al momento non siamo riusciti ad ottenere dichiarazioni ufficiali né dall'una né dall'altra parte, ma fonti ufficiose raccontano che la demolizione delle strutture si è resa necessaria per garantire una migliore circolazione del transito nella stagione estiva poiché erano ancora numerosi i turisti che, nell'incertezza sul passaggio libero o meno, si fermavano per sincerarsi che non ci fosse alcun controllo. In tanti dicono che l'abbattimento delle strutture segna -anche simbolicamente- la fine di un periodo, contrassegnato da un'innaturale divisione dell'Istria. "Fin quando i gabbiotti stavano su, c'era il timore che per una ragione o l'altra potessero ritornare a svolgere la loro primaria funzione", ci ha commentato tra il serio e il faceto un abitante dell'area. Senza confini tra Slovenia e Croazia ora i problemi di traffico e incolonnamenti si trasferiscono sulle strade, specie quelle del capodistriano, con gravi disagi per la popolazione locale.
Lionella Pausin Acquavita