Tentato omicidio plurimo aggravato con elementi di terrorismo. Cosi' la polizia croata ha classificato la sparatoria di lunedi' scorso in piazza San Marco a Zagabria nella quale un poliziotto e' rimasto gravemente ferito mentre l'attentatore e' stato trovato morto suicida. Il punto sulle indagini e' stato fatto in una conferenza stampa. Il direttore generale del Dipartimento di polizia Nikola Milina e il procuratore regionale di Zagabria Jurica Ilić hanno convocato i giornalisti per fare il punto sulle indagini relative alla sparatoria di lunedi' scorso nella cittavecchia di Zagabria, per la precisione in Piazza San Marco, sede delle piu' importanti istituzioni dello stato. Hanno mostrato ai giornalisti il video delle telecamere di sorveglianza in cui appare l'attentatore 22.enne che, armato di kalashnikov, apre il fuoco in direzione del palazzo del governo colpendo un poliziotto di guardia mentre un'altra persona nelle vicinanze e' riuscita a mettersi in salvo. L'agente e' finito all'ospedale e verra' nuovamente operato, mentre l'attentatore e' stato trovato dopo un'ora morto suicida. In relazione all'episodio - e' stato detto - e' stato arrestato un 63.enne della regione di Sisak e della Moslavina per minacce di morte al premier Andrej Plenković. A casa sua la polizia ha trovato tante armi e munizioni. Sempre per minacce al premier sulle reti social, arrestato anche un 48.enne di Zagabria. Dalle indagini sono emersi elementi secondo i quali sarebbe stato proprio il premier Plenković la meta dell'attentato. L'emittente televisiva privata RTL, riporta che Plenković ha ricevuto nella sede dell'HDZ di cui e' presidente una lettera contenente polvere bianca e minacce di morte. Intanto come reso noto all'incontro stampa da lunedi scorso a questa parte si sono registrate 83 consegne volontarie di armi e munizioni detenute illecitamente dai cittadini, tra cui 16 fucili automatici e semiautomatici, altrettante pistole e 53 bombe a mano.
Valmer Cusma