Prima dell'incontro a Fiume i ministri degli esteri austriaco, Alexander Schallenberg, sloveno, Tanja Fajon, e croato, Gordan Grlić Radman, hanno visitato il terminale GNL a Castelmuschio sull'Isola di Veglia per il quale il governo del premier Andrej Plenković ha deciso di raddoppiare le capacità, portandole a 6,1 miliardi di metri cubi all'anno. Sulla possibilità che una parte del gas possa venir ceduta alla Slovenia e all'Austria Gordan Grlić Radman ha confermato che da tempo sono in corso le trattative a livello di premier. “Da parte nostra”, così Tanja Fajon, “dopo il disco verde del governo, stiamo già pianificando le necessarie infrastrutture come i punti di interconnessione e i gasdotti e per la loro realizzazione facciamo affidamento sui mezzi comunitari a fondo perduto". Ovviamente sia Lubiana che Vienna attingendo il gas dal rigassificatore di Castelmuschio puntano all'indipendenza energetica dalla Russia. Dal canto suo Alexander Schallenberg ha evidenziato i legami geografici, storici e anche economici fra i tre paesi. “L'Austria”, ha detto, “è il maggior investitore straniero in Slovenia e il secondo in Croazia" e “le crisi che hanno colpito l'Unione Europea hanno dimostrato quanto sia preziosa la collaborazione tra i paesi vicini". Tra gli altri temi, alla trilaterale è stato appoggiato l'allargamento dell'Unione europea verso i Balcani occidentali, auspicata una maggiore collaborazione contro i flussi migratori illegali e ribadito l'appoggio all'Ucraina sottoforma di un progetto comune in campo umanitario e di sviluppo.
Valmer Cusma