Il modo migliore per abbattere i confini invisibili, quelli mentali, è quello di ricordarsi delle divisioni del passato, delle frontiere d'un tempo, affinché le vicissitudini della storia fungano da insegnamento per il presente. E' questa in ultima analisi la linea guida della singolare performance dell'artista fiumano Davor Stojnić, realizzata nell'ambito della manifestazione intitolata "Graffetta", organizzata dal Museo d'arte moderna e contemporanea del capoluogo quarnerino. L'artista ha marcato con una linea rossa il perimetro del muro di confine eretto nel 1924 tra Fiume e Sušak, ovvero tra i Regni d'Italia e di Jugoslavia. Un muro abbattuto nel 1945, dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Quella linea rossa, dall'ottica di Davor Stojnić, sta a evidenziare simbolicamente la volontà di abbattere i muri mentali, che seppure invisibili continuano a opprimerci. La fase successiva del progetto artistico comprenderà la marcatura del perimetro della vecchia sinagoga fiumana data alle fiamme dai nazisti, nonché l'illuminazione con lampade subacquee del luogo in cui Gabriele D'Annunzio ormeggiò a Fiume la propria imbarcazione.