In Croazia cresce il numero dei decessi e permane alto quello dei nuovi contagi. Nelle ultime 24 ore si segnalano 50 decessi e 2.599 nuovi positivi. Che portano a 13.200 i casi attivi nel Paese. Curva in ascesa nella Regione litoraneo-montana che - solo negli ultimi due giorni - registra 10 morti e quasi 800 nuovi contagi con gli ultimi sette morti e 382 positivi ha proclamato un lockdown generale di due settimane. Tre vittime pure all'ospedale di Pola dove sono in cura 74 dei 136 casi attivi nella penisola.
"Croazia al bivio: il numero dei morti e quello dei neoinfetti può venir frenato soltanto dalla vaccinazione e da una rigorosa osservanza delle misure anti-Covid", afferma il ministro alla salute, Vili Beroš, che difende il farmaco di AstraZeneca con il quale dice "sono state vaccinate nel mondo 60 milioni di persone e registrati soltanto una decina di effetti collaterali gravi". Dichiarazioni che si affiancano a quelle del premier e di altre personalità politiche del Paese e che stanno facendo riacquisire fiducia e interesse nei confronti della campagna vaccinale. "Ad esempio, dopo le defezioni dei giorni scorsi quando numerose persone rifiutavano la somministrazione del farmaco inglese nelle ultime ore nella sola Zagabria vi hanno aderito più di 1.400 anziani". Per il momento le vaccinazioni interessano la fascia d'età over 65 ed una volta conclusa questa fase e quella dei malati cronici si passerebbe ad un sistema più flessibile dove il posto dei rinunciatari potrebbe venir assegnato a nuove categorie. Un'ulteriore apertura è concessa pure dal prossimo approdo in Croazia del farmaco della Johnson&Johnson che fa sempre più concreta l'idea del governo di sottoporre a trattamento tutte le categorie che per lavoro registrano numerosi contatti. L'esecutivo Plenković avrebbe già elaborato un piano che prevedrebbe - non appena conclusa la seconda fase vaccinale - di provvedere con la somministrazione del farmaco ad operatori turistici, giornalisti e in genere dipendenti di altri settori di importanza strategica per il mantenimento economico del Paese.
(lpa)