Neda Sainčić Pilato, vicesindaco di Visinada e presidente della locale Comunità degli italiani si dichiara soddisfatta per l’ottenimento dei finanziamenti che porteranno al riutilizzo di una vecchia sorgente d’ acqua e alla mappatura di pozzi, stagni e abbeveratoi ormai in disuso.
“L’ obiettivo e quello di rivitalizzare gradualmente questi elementi tradizionali del paesaggio locale onde garantire il mantenimento della biodiversità e perseverare su un’ immagine genuina di tutta l’ area”, dicono a Visinada spiegando che i 3 mila euro ottenuti dalla Fondazione per la promozione del partenariato e lo sviluppo della società civile della Regione istriana sono solo l’ inizio di un più lungo cammino volto alla sensibilizzazione della popolazione locale e soprattutto dei giovani verso un patrimonio che sta scomparendo. L’ idea finale è quella di far conoscere più da vicino i pozzi, gli stagni o “lachi” - come vengono definiti in istroveneto - anche attraverso appositi sentieri didattici affiancati alla pista ciclabile della Parenzana. Da ricordare che quello presentato dalla CI di Visinada è uno dei 13 progetti che hanno concorso al bando denominato “Piccoli progetti per un futuro migliore”, pubblicato dalla fondazione istriana.
Intanto il sodalizio visinadese risulta capofila pure nella richiesta per l’ottenimento dei finanziamenti della Regione Veneto che serviranno alla seconda fase del restauro della Chiesa di San Barnaba. Completata la prima che ha incluso la ricostruzione del tetto si procederà ora con il rifacimento della pavimentazione e l’acquisto degli arredi. Ricordiamo che i lavori vengono sostenuti oltre che dal ministero croato alla cultura e dalla Regione istriana, pure dalla Regione Veneto che ha stanziato un contributo di all’ incirca 18 mila euro. “Un ottimo esempio di collaborazione che garantirà una migliore conservazione dei preziosi affreschi custoditi nella chiesa”, ci hanno detto a Visinada.
(lpa)