Scrittore e giornalista famoso per la sua fantasia e originalità, Gianni Rodari ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi. La sua fantasia e originalità, attraverso racconti, filastrocche e poesie, è stata riconosciuta sia in Italia che all'estero
Gianni Rodari è stato l'unico vincitore italiano del prestigioso Premio Hans Christian Andersen, nel 1970. La sua prima pubblicazione è del 1951 con "Il manuale del Pioniere". Quello stesso anno esce "Il romanzo di Cipollino", ristampato nel 1959 come "Le avventure di Cipollino". Rodari è tutt'oggi considerato fra i maggiori interpreti del tema "fantastico" ma anche uno fra i principali teorici dell'arte di inventare storie grazie alla "Grammatica della fantasia" del 1973, che è considerato il suo capolavoro pedagogico. Un saggio per insegnanti, genitori e animatori, tutt’ora molto attuale. Ma c’è dell’altro parlando di attualità, quella che ci vede in piena emergenza sanitaria, l’opera “Favole al telefono”, pubblicata per la prima volta nel 1962 da Einaudi. Sono settanta in tutto, raccontate alla figlioletta da un papà sempre in giro per lavoro ogni sera alle nove in punto al telefono. Rodari è favolista delle cose vere e anche queste storie toccavano il cuore, al punto tale che le centraliniste interrompevano il loro lavoro per ascoltarle. Se c’è una figura simbolo dell’infanzia in Italia e in tanti Paesi del mondo è certamente quella di Gianni Rodari, il pedagogo e scrittore che, attraverso le sue filastrocche, favole e poesie per bambini, ha saputo dar forma e valore ai desideri dei piccoli lettori. I suoi libri e soprattutto le sue teorie educative basate sull’importanza della fantasia, saranno per tutto il 2020 al centro di una vasta serie di eventi e uscite editoriali, tutti in omaggio allo scrittore piemontese ‒ celebrato nel doppio anniversario che segna i cento anni dalla nascita e i quarant’anni dalla sua morte.
Miro Dellore