Cosa si muove sul piano del bilinguismo fra l'Istria e il Friuli Venezia Giulia? Quali i progressi compiuti e quali le nuove sfide, in particolare, sotto l'aspetto della traduzione in ambito amministrativo e giuridico? Il secondo convegno dell'Osservatorio dell'italiano istituzionale fuori d'Italia, che fa capo al Dipartimento italiano della Direzione generale della traduzione della Commissione europea, ha voluto fare il punto proprio su questi elementi.
Ecco allora l'impegno della Regione Istriana, i cui sforzi - secondo la vicepresidente Jessica Acquavita - "dovrebbero ora puntare sulla sistematicità della traduzione e del bilinguismo" croato - italiano. Ed ecco l'impegno del Gruppo di lavoro per l'armonizzazione della terminologia in lingua italiana istituito dalla stessa Regione Istriana, guidato dalla traduttrice Marina Barbić-Poropat e approdato a fine 2022 alla pubblicazione di un glossario attualmente in corso di aggiornamento.
È un filone, quello dell'uniformità dei termini amministrativi, su cui si attiva anche l'Ufficio per il bilinguismo che opera a Capodistria in seno alla Can costiera, Ufficio che - nelle parole di Felice Žiža, deputato della minoranza italiana al parlamento di Lubiana - "in soli due anni di vita ha portato dal 75 al 45% le inadempienze in fatto di applicazione delle norme sull'uso dell'italiano nell'area nazionalmente mista".
A Trieste è ampio lo spettro di attività messo in campo dall'Ufficio centrale per la lingua slovena della Regione Friuli Venezia, divenuto "un punto di riferimento per le traduzioni in sloveno non solo di documenti ma anche di siti istituzionali", come ha ancora riferito al convegno, tenuto al Dipartimento IUSLIT dell'Università di Trieste, la dirigente Erika Hrovatin, che ha anche ricordato lo scambio di buone prassi da entrambe le parti del confine e l'impegnativo progetto di ritraduzione in italiano della costituzione slovena, avviato ad uso di scuole, Comuni e altre istituzioni slovene del territorio che hanno richiesto il documento.
Infine, la bella notizia di un'analoga iniziativa di ritraduzione in italiano della costituzione croata, affidata a un gruppo di lavoro ad hoc istituto dall'Osservatorio con il coinvolgimento di giuristi ed esperti di entrambi i Paesi: della complessità dell'operazione sul piano terminologico e traduttivo ha dato un saggio Marina Barbić-Poropat, con l'auspicio "che questa traduzione non solo venga pubblicata ma anche adottata e faccia fede".