È in assoluto il volume più prezioso del fondo Rari della Biblioteca centrale di Capodistria: un quattrocentesco codice greco - già al convento francescano di Sant'Anna - contenente il commentario ai Salmi del monaco costantinopolitano Eutimio Zigabeno, fra le più importanti opere medievali bizantine. Costituito da 143 folii, è stilato su carta "orientale" e solo rubricato, come si addice ai manoscritti destinati all'uso quotidiano. Un unicum in Slovenia, che si è meritato ieri una presentazione particolarmente importante nella sala San Francesco d'Assisi, alla presenza dell'ambasciatore di Grecia a Lubiana Argyrios Makris e di numerose altre autorità civili e religiose, con un suggestivo repertorio di canti offerto dal coro liturgico della chiesa greco-ortodossa di Trieste.
Introdotti da Peter Štoka, curatore del reparto di Storia patria della Biblioteca, al quale si deve la riscoperta del codice, diversi relatori si sono succeduti sul palco: padre Gregorios Miliaris, archimandrita della chiesa di San Nicolò, ha parlato degli scritti del teologo Eutimio Zigabeno; il vescovo Jurij Bizjak e e il parroco della Comunità ortodossa serba di Capodistria Tomo Čirković hanno letto e commentato alcuni salmi; mentre il francescano Viktor Papež, intervenuto in rappresentanza della provincia slovena dei frati minori, si è soffermato sulle biblioteche conventuali francescane e sul loro ruolo nella cultura del libro. Dal canto suo Peter Štoka si è addentrato nelle sottili questioni inerenti la datazione del codice, giunto probabilmente a Capodistria già a metà Quattrocento.
L'incontro, che si è svolto in una bella polifonia di lingue in cui l'italiano ha avuto il giusto rielievo, è foriero di nuove iniziative e collaborazioni: padre Miliaris ha proposto degli eventi comuni per celebrare la figura di Ioannis Kapodistrias, primo governatore della Grecia moderna, la cui famiglia proveniva appunto da Capodistria; invito che il sindaco Aleš Bržan ha prontamente accolto.