Fantasiosi e colorati, non sembrerebbero sulle prime molto differenti dai tanti, tenerissimi libri e giochi destinati alla prima infanzia. Invece sono libri e giochi tattili nati per soddisfare le esigenze dei bambini con diversa abilità visiva, strumenti creativi per rendere le mani liberedi immaginare e di scoprire il mondo, fornendo un'adeguata stimolazione sensoriale. Ad idearli una giovane insegnante della Pier Paolo Vergerio il Vecchio, la scuola elementare italiana di Capodistria, Ina Sulič, che durante gli anni dell'università si è specializzata in pedagogia dell'inclusione e ha dato vita al progetto "Impariamo con le dita". Ora sfociato nella mostra che la Biblioteca centrale di Capodistria ospiterà fino al 20 agosto nella sua sezione per i più piccoli. Ci sono i libri per imparare a contare e i pannelli per riconoscere le forme geometriche, i puzzle con le figure di animali e quelli con i mezzi di trasporto, la torta e la pizza tattile, tutti realizzati a mano con diversi materiali dalla stessa ideatrice del progetto con l'aiuto di una schiera di volontari: i suoi colleghi insegnanti della scuola Vergerio (alcuni dei quali erano presenti all'inaugurazione) e un gruppo di detenuti della Casa circondariale. Chiusa l'esposizione questi particolari oggetti saranno donati al centro Iris, centenario istituto scolastico per ragazzi non vedenti e ipovedenti di Lubiana, per essere utilizzati come strumenti didattici. Il progetto "Impariamo con le dita", comunque, non si conclude qui ma proseguirà il prossimo anno scolastico, in collaborazione con la facoltà di Pedagogia dell'ateneo del Litorale e del Centro ciechi e ipovedenti di Capodistria. Nell'area costiero-carsica sono attualmente 12 i giovanissimi con disabilità visiva inseriti nelle scuole pubbliche, nessuno dei quali frequenta la Vergerio.
Ornella Rossetto