Secondo una convinzione diffusa, la lingua madre (o prima lingua) è un codice che non dimentichiamo mai. Peccato però che questo non sia vero. Gli studiosi hanno osservato il fenomeno nelle comunità migranti ma anche in contesti minoritari, e soprattutto fra i membri più giovani delle comunità di minoranza. È un processo graduale, di cui non ci si accorge subito, ma a un certo momento cominciano a 'mancare le parole'. Un'elevata capacità comunicativa può essere mantenuta solo con uso costante della lingua: giorno dopo giorno, per tutta la vita.
È una delle tante riflessioni che ci propongono Matejka Grgič, linguista, e Susanna Pertot, psicologa e psicoterapeuta, che da anni si occupano di ricerca nel campo del bilinguismo e insieme hanno scritto il manualetto Slori "L'adolescenza bilingue", in cui potranno trovare tanti utili consigli sia quei genitori che scelgono di crescere i propri figli nel plurilinguismo, sia gli insegnanti e gli educatori di adolescenti plurilingui.
L'essenza di questa nuova e pratica guida, dedicata a una fascia d'età complessa e delicata per la quale - diversamente dal bilinguismo infantile - pochi sono ancora gli studi e gli strumenti a disposizione, può essere riassunta in questo modo: famiglia, scuola, strutture educative in genere devono tutte contribuire a conformare un ambiente che aiuti l'adolescente a identificarsi come parlante bilingue, e in cui la lingua minoritaria (nel caso specifico lo sloveno) sia il più possibile equivalente alla lingua dominante (nella prospettiva del libro, l'italiano). Tenendo presente che le scelte linguistiche non si possono imporre: si devono testimoniare. Citando le autrici, anche quando si tratta dell'apprendimento linguistico il buon esempio resta il metodo educativo più efficace.
E se la lingua parlata in famiglia non è quella della scuola? Saranno utili alcuni accorgimenti, suggerisce Matejka Grgič. "I due genitori potranno dare l'esempio, poniamo, iscrivendosi a un corso di sloveno (o, ribaltando la prospettiva e nell'ottica della minoranza italiana dell'Istria: un corso di italiano). Oppure cambiare le impostazioni del pc di casa in modo da usare di volta in volta lingue diverse, e far capire così prima al bambino e poi all'adolescente che la conoscenza di più lingue è un valore".