Sono passati ormai trent'anni dalla scomparsa dell'amata mascotte dell'Acquario Marino della Città di Trieste, il pinguino Marco. La sua è una storia alquanto singolare: venne trovato, ancora cucciolo, da un nostromo di una nave diretta a Trieste. Innamoratosi del piccolo esemplare marino, il marinaio decise di portarlo con se nel capoluogo giuliano, in seguito li venne collocato all'Acquario cittadino, diventando una vera attrazione per i visitatori. Lo si poteva trovare all'entrata dell'edificio intento ad accogliere gli ospiti o anche a scorrazzare per le rive durante una delle sue solite passeggiate.

Passato a miglior vita alla veneranda eta' di 32 anni, viene ora ricordato nello spettacolo dell'Associazione la Macchina del testo con la regia di Pierluca Famularo, anche lui interprete della piece. Lo spettacolo, lettura scenica liberamente tratta dal testo di Roberto Covaz, ripercorre la vita di Marco e insieme racconta alcuni degli avvenimenti che hanno segnato la storia della città, come ci spiega proprio il regista Pierluca Famularo:

"Lui vede tutti i cambiamenti della città, naturalmente della storia, dei jeansinari, di Ponte Rosso, la storia di alcuni sportivi che diventano campioni del mondo. Quindi attraverso gli occhi suoi viene raccontata la storia della città. Ci sono delle immagini dell'epoca e delle curiosità che in molti non sapranno. Anche perché durante lo spettacolo proprio su Marco ci saranno due sorprese. Una durante lo spettacolo stesso e una alla fine, che è la sorpresa più grande di tutto il nostro lavoro."

Ad accompagnare gli interpreti le musiche a cura dei Bachibaflax. Appuntamento quindi a stasera presso la Comunità degli italiani di Bosici a Crevatini.