Il celebre tenore Beniamino Gigli, che l'ebbe come partner sulle scene, la battezzò affettuosamente "la Vidalina triestina". È il soprano Ksenija Vidali, una delle maggiori cantanti d'opera slovene, nata a Trieste, nel rione di Servola, nel 1913, e morta a Maribor nel 2004. Artista oggi dimenticata, debuttò all'Opera di Lubiana, per approdare quindi a Milano e da lì su vari palchi, tra Italia, Spagna, Portogallo e altri Paesi ancora, raggiungendo una certa notorietà internazionale, anche al fianco di cantanti di grande fama.
Nella sua carriera artistica, interrotta per dedicarsi all'isegnamento, interpretò molti ruoli, facendosi particolarmente apprezzare in quello di Mimì nella "Boheme" di Puccini.
A ricordarla, nel 110° anniversario della nascita, è stato nel 2023 il Museo regionale di Capodistria: la famiglia aveva radici a Covedo, paese istriano da cui proviene una delle curatrici della mostra omaggio a Ksenija Vidali - dal titolo "Primavera all'Opera" - ora accolta fino al 28 giugno nel foyer del Teatro stabile sloveno di Trieste, dove le tappe più importanti della vita della cantante lirica sono raccontate in una sequenza di pannelli espositivi, integrati da materiale audiovisivo della Radiotelevisione slovena.
Riportano le cronache che la Vidali incantò con la sua voce e le sue capacità recitative anche a Capodistria, nel rinnovato Teatro Ristori, dove indossò i panni della protagonista Marenka nella "Sposa venduta" di Bedrich Smetana. Era il 1949.