Chemnitz Foto: Reuters
Chemnitz Foto: Reuters

Durante la manifestazione spontanea simpatizzanti dell'estrema destra hanno gridato "il popolo siamo noi". L'omicidio, di cui sono sospettati un siriano ed un iracheno, è avvenuto durante una rissa ed ha scatenato un'ondata razzista ed una "caccia allo straniero". Durante la protesta sono state segnalate tre aggressioni lievi contro stranieri. Lo ha reso noto il capo della polizia locale, sottolineando che tra le persone che hanno preso parte alla dimostrazione "50 erano pronte alla violenza" e hanno tirato sassi e bottiglie contro gli agenti.

"Quanto visto non ha posto in uno stato di diritto", ha affermato la cancelliera, Angela Merkel, condannando le violenze di matrice xenofoba e citando i tumulti e l'odio, che hanno segnato le manifestazioni. La cancelliera ha anche difeso l'operato della polizia che "ha fatto quello che ha potuto" ed ha definito "positivo e importante" che il ministro dell'Interno - in caso di necessità - abbia promesso rinforzi alla Sassonia. Angela Merkel ha poi espresso cordoglio per la vittima della rissa.

A sostenere la protesta invece il deputato di Alternative für Deutschland, Markus Frohnmaier: "Se lo Stato non può più proteggere i suoi cittadini, i cittadini vanno in strada a proteggere sé stessi". Immediata la risposta del portavoce del Governo, Steffen Seibert: "In Germania non c'è posto per la giustizia fai-da-te". Dura inoltre la reazione della Comunità turca in Germania: la manifestazione è un "tentativo di Pogrom - devastazione, non una protesta". Il ministro presidente della Sassonia, Michael Kretschmer, ha preso le distanze da quanto accaduto.