Foto: EPA
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Rimane alta la tensione politica fra Russia e Ucraina dopo lo scontro navale fra unità dei due paesi nel Mar Nero e il sequestro di navi ucraine da parte della marina russa. Il parlamento di Kiev su richiesta del Presidente Poroschenko ha dichiarato la legge marziale per 30 giorni e accusa Mosca di volere una guerra aperta. Dal canto suo la Russia nega e anzi ricambia le accuse: le navi della Marina ucraina sono entrate nelle acque territoriali della Russia su esplicite istruzioni delle autorità di Kiev.
Due agenti dell'Sbu, i servizi di sicurezza ucraini, erano a bordo per coordinare la provocazione. È quanto sostiene l'Fsb, il servizio di sicurezza interno russo. Le navi della Marina ucraina sono entrate nelle acque territoriali della Russia su esplicite istruzioni delle autorità di Kiev e due agenti dei servizi di sicurezza ucraini erano a bordo per coordinare la provocazione. Un militare ucraino, arrestato in seguito all'incidente, avrebbe poi confessato la natura "provocatoria" di quanto architettato. "Le richieste radio dalle guardie di frontiera russe, sono state deliberatamente ignorate, c'erano armi e mitragliatrici a bordo: ero consapevole che si trattava di azioni provocatorie", ha dichiarato il comandante Vladimir Lesovoy, stando a quanto sostiene la Tass. Il capo dei servizi segreti ucraini, Vassily Grizak, ha confermato a Interfax che a bordo delle navi fermate dai russi c'erano "collaboratori del dipartimento di controspionaggio del servizio" e uno di loro, un ufficiale, sarebbe stato "gravemente ferito" da un razzo sparato dalle autorità russe.
Secondo Mosca, la "provocazione" di Kerch suggerisce che il presidente ucraino Poroshenko intende costruire la sua campagna elettorale intorno a "false minacce". Ora Poroschenko potra' anche decidere di annullare le elezioni presidenziali citando la necessita' di proteggere il popolo ucraino", ha detto il segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolai Patrushev.