Una serie di cerimonie ha ricordato oggi a Trieste il "78° Anniversario della Giornata della Liberazione della Città di Trieste dall’occupazione jugoslava". Il 12 giugno del 1945 infatti le truppe di Tiito lasciarono Trieste dopo 40 giorni di occupazione.
Nella sala del Consiglio comunale si è svolta una commemorazione della ricorrenza, istituita il 26 maggio del 2020, proprio per ricordare la fine della presenza delle truppe jugoslave nella città.
Nel suo messaggio il presidente del Consiglio comunale Francesco Di Paola Panteca ha definito la ricorrenza come la “liberazione di Trieste dal terrore comunista”.
“ Il 12 giugno del 1945 - ha aggiunto nel suo intervento l’assessore comunale Everest Bertoli – vide l’uscita dalla nostra città delle truppe jugoslave" e "chi era italiano ha potuto manifestarlo senza temere per la propria vita, così come chi era sloveno era libero di esprimersi nella propria lingua".
"Una risoluzione del Parlamento europeo - ha aggiunto - ha equiparato i crimini del comunismo a quelli del nazismo e il nostro territorio li ha sperimentati entrambi". Bertoli ha ricordato anche che "il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor si sono tenuti per mano in silenzio davanti al monumento nazionale della Foiba di Basovizza, dove proprio in quei 40 giorni di occupazione si consumarono esecuzioni sommarie ed eccidi" e "grazie a quella vera liberazione oggi possiamo dire viva la libertà, viva la democrazia, viva Trieste italiana”.
Al temine della commemorazione si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera in piazza Unità d’Italia, ed è stata deposta una corona d’alloro sulla lapide che nel Parco della Rimembranza ricorda i caduti.
L'assessore regionale alle Autonomie locali Pierpalo Roberti, a margine dell'Ammainabandiera solenne ha definito la giornata "importantissima, perché ricorda la fine di un'occupazione feroce che ha generato morti e sparizioni e che voleva strappare Trieste e Gorizia all'Italia".
Roberti ha poi sottolineato come la celebrazione di oggi assuma un valore ancora piů rilevante alla luce della recente decisione del governo sloveno di cancellare la Giornata dedicata alle vittime del comunismo.
(red)