"Come giornale, dopo aver verificato l’attendibilità, abbiamo cercato di raccogliere la testimonianza di questa persona di cui abbiamo preservato l’anonimato, sperando- e lo speriamo tutt’ora- che le autorità competenti chiariscano il fatto” ha affermato Igor Devetak, aggiungendo che una delucidazione è dovuto in primo luogo alle persone toccate da questo inquietante incidente. Dopo la precisazione del ministero della difesa sloveno che ha spiegato di non avere nulla a che vedere con l’episodio avvenuto l’ 8 maggio scorso quando alcuni uomini in divisa hanno avuto una reazione violenta ed intimidatoria nei confronti di una coppia scambiata per migranti clandestini, Igor Devetak ha detto ancora: “La persona che ci ha contattato è stata fermata da persone in uniforme, persone che poi hanno usato anche modi abbastanza brutali e dunque dopo le verifiche dell’ ‘esercito vanno fatte anche quelle tra le forze di polizia che solitamente pattugliano l’area e che hanno aperto un’ inchiesta; siamo in un momento transitorio e in attesa che questo increscioso incidente sia chiarito”. La possibilità che i confini siano controllati da pattuglie paramilitari slovene rende ancora più preoccupante l’intera vicenda concorda Devetak e sottolinea “dobbiamo aspettare che l'indagine sia conclusa, sappiamo che i confini sloveni soprattutto quelli meridionali non sono presidiati solo dall' esercito che ha chiarito che i controlli del territorio sono sempre svolti assieme alla polizia slovena. Nell’incidente di cui abbiamo scritto dalle dichiarazioni del testimone, abbiamo cercato di tener conto di un’ingiustizia, del fatto inquietante vissuto da una persona e l’unico nostro obiettivo è stato quello di portare la cosa a un chiarimento: ieri c’è stato quello del ministero della difesa, ora attendiamo quello degli interni”. Il Primorski Dnevnik naturalmente continuerà a seguire l’intera vicenda. ”Certamente,, il nostro dovere è stato verificare l’attendibilità e quindi informare, rendere pubblico il fatto ora è nostro dovere fare in modo che il nostro interlocutore si rivolga pure alle autorità competenti ; noi abbiamo tutti i motivi per continuare a credere al testimone e continuare a sostenere ogni parola che abbiamo scritto. Questo è il ruolo dei giornali, di una stampa libera e professionale, di un’etica giornalistica che tutte le generazioni del nostro giornale hanno cercato di avere sempre quale fondamento del proprio lavoro” ha concluso il direttore Igor Devetak.
Lionella Pausin Acquavita