La Regione FVG, in particolare l'assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, ha annunciato di volerci vedere chiaro nella decisione del consiglio di amministrazione dell'UPT di assegnarsi un'indennità fissa. Una spesa da 4.500 euro al mese per le casse dell'ente, da verificare se lorda o netta, divisi tra presidente, vicepresidente e due consiglieri. Secondo Gibelli "una legge dello Stato non consente alcun compenso per consiglieri e presidenti di soggetti culturali e pubblici". L'assessore aggiunge di considerare sbagliata questa norma, ma finché c'è bisogna rispettarla. L'UPT quindi deve adeguarsi indipendentemente dal fatto che lo statuto permetta o meno di assegnare indennità.
Ad intervenire sul caso è stato anche il mondo politico; Andrea Ussai, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle evidenzia che il Cda può assumere simili decisioni solo se prima ha avuto un'intesa con gli Enti istituzionali di riferimento, come Regione e ministeri competenti. Il consigliere pentastellato si chiede perciò chi ha avvallato la scelta, aggiungendo che il presidente Emilio Fatovic giustifica l'indennità facendo riferimento ad "un lavoro a tempo pieno", ma risulterebbe che i componenti del consiglio di amministrazione abbiano già un impiego. Ussai precisa che si potrebbe giustificare un gettone di presenza ma certamente non un'indennità fissa. Anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha espresso la propria perplessità su queste retribuzioni, mentre il consigliere comunale di Forza Italia, Bruno Marini, valuta inopportuna la decisione ed anche la giustificazione del presidente che parla di continuità di spesa con la gestione commissariale; secondo Marini "una cosa è il compito svolto per un periodo determinato dai commissari, altro e un Cda".
Davide Fifaco