La Regione ha fatto la sua parte in questi anni, ora serve un’azione europea. È questo il messaggio lanciato da Trieste dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, dopo settimane di polemiche sulla gestione dei flussi dei migranti che giungono dalla Rotta Balcanica e sull’accoglienza.
"Per quanto riguarda gli ingressi" di migranti attraverso la rotta balcanica, ha detto a margine di un incontro a Trieste, "noi abbiamo necessità di un forte intervento europeo".
"La regione Friuli Venezia Giulia ha dato disponibilità, ancora anni addietro, per utilizzare e mettere a disposizione risorse per le pattuglie miste per i controlli dei confini - ha spiegato -, abbiamo dato disponibilità a collaborare, per quanto riguarda le nostre competenze, con tutti i paesi di transito, ma adesso deve muoversi l'Europa".
"Se non c'è una mobilitazione politica dell'Europa nella gestione dei migranti, sarà una battaglia persa per l'Europa, non per l'Italia" ha aggiunto, spiegando che si sta “parlando di un transito attraverso due Paesi dell’Unione Europea, Slovenia e Croazia, e degli accordi necessari con tutti gli altri paesi extra Ue, che sono però protagonisti nella rotta balcanica”.
Fedriga riguardo il recente l'incontro tra la premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, che potrebbe prefigurare all’avvio di un fronte comune dei paesi del sud del Mediterraneo nella questione delle migrazioni, ha detto di non conoscere i contenuti del colloquio, ma ha definito “un'esperienza di successo quella anni addietro con la Libia, dove – ha detto - i pattugliamenti congiunti in acque libiche avevano portato a risultati importanti".
Alessandro Martegani
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