Foto: Guardia di Finanza
Foto: Guardia di Finanza

Passavano attraverso i valichi di Gorizia le centinaia di automobili portate e gestite illegalmente da un’organizzazione criminale messa in luce dalla Guardia di Finanza del Capoluogo isontino in collaborazione con i colleghi di Firenze e Prato e le forze dell’ordine di Romania e Bulgaria.
Le indagini erano partite da un controllo effettuato al confine su un autocarro con targa romena, risultato immatricolato sia in Italia sia in Romania. Una circostanza che gli agenti hanno ritenuto sospetta e, dopo ulteriori indagini, è emersa l’esistenza di un parco auto composto da oltre 600 mezzi, tutti intestati a un cittadino italiano residente a Prato, con a carico vari precedenti penali.
I veicoli venivano acquistati dall’indagato con la cosiddetta “mini-voltura”, che prevede per i commercianti la sospensione del bollo auto e tariffe agevolate sul passaggio di proprietà fino alla vendita definitiva, ma in questo caso le macchine, formalmente intestate alla stessa persona, venivano esportate, noleggiate o cedute, il tutto senza alcuna documentazione, rendendo anche difficile risalire agli utilizzatori.
Alcuni veicoli, sotto fermo per debiti, venivano esportati per sottrarli ai creditori e re-immatricolati in diversi paesi, come Romania e Bulgaria, senza provvedere alla cancellazione dai registri in Italia.
Le perquisizioni, scattate nei comuni di Prato e Firenze, hanno permesso di arrestare altre due persone, e di scoprire un deposito di autoveicoli adibito a discarica abusiva per rifiuti “speciali” e “pericolosi”, dove erano custodite 95 autovetture, 3 rimorchi e 6 motocicli. Altre 31 automobili sono state rinvenute in un altro deposito.
I veicoli, tutti sequestrati, hanno un valore totale di oltre 1 milione di euro.

Alessandro Martegani