Irrequieti, esploratori, performativi o ripiegati quando navigano sui social: sono così i giovani italiani secondo un recente studio. La ricerca evidenzia che il 94% tra coloro che hanno tra gli otto e i sedici anni utilizza uno smartphone (il 68% ne possiede uno personale, il 28% l'ha ricevuto prima dei dieci anni e il 25% dopo gli undici).
Dallo studio risulta che Whatsapp è irrinunciabile per i minori, perché è il modo più rapido per comunicare, per creare community e scambiare materiali. I fruitori regolari sono al 93% 14-15enni, all'89% 11-13enni e al 60% hanno tra gli 8 e i 10 anni.
Diverse le motivazioni che spingono i giovanissimi a passare tanto tempo online.
Gli irrequieti, che rappresentano il 31%, cercano stimoli forti ed emotivamente coinvolgenti, incorrendo frequentemente in esperienze negative, come l'esposizione a contenuti non adatti alla loro età ed a contatti con estranei.
Gli esploratori, equivalenti al 25%, sono mossi dalla voglia di divertirsi e di apprendere, tenendosi alla larga da eventuali problematiche.
I performativi, pari al 24%, pensano che il web sia uno spazio dove provare emozioni, divertirsi e mettersi in scena e sono consapevoli dei rischi della rete e adottano quindi una serie di misure di auto-tutela.
Infine, con il 20% troviamo i ripiegati che si descrivono come arrabbiati, impauriti e insoddisfatti di sé. Online preferiscono avere un ruolo passivo, esponendosi il meno possibile, puntando alla fruizione solitaria dei contenuti e apparendo poco propensi alla socializzazione.
Quattro minori su dieci raccontano di esperienze negative, più della metà tra gli adolescenti, in particolare quelli più fragili e più presenti online. La maggioranza ha visto contenuti inadatti almeno una volta sui social, i più giovani soprattutto su Youtube.
Davide Fifaco