La nave ammiraglia russa, che Kiev aveva rivendicato di aver colpito, “è affondata mentre veniva rimorchiata durante una tempesta". Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, precisando che la nave "ha perso stabilità a causa del danno allo scafo, avvenuto durante l'incendio seguito all'esplosione delle munizioni" trasportate a bordo. Il Ministero ha comunque affermato che l'equipaggio è stato evacuato su navi vicine della flotta russa nel Mar Nero. Secondo il Pentagono, il fatto che la "Moskva" sia affondata è un "colpo duro" per la flotta russa.
Il parlamento ucraino ha intanto approvato una risoluzione che definisce la Russia uno stato terrorista e neonazista e le azioni dell'esercito russo come genocidio nei confronti del popolo ucraino. Allo stesso tempo ha vietato i simboli filorussi associati alla guerra in Ucraina, come le lettere Z e V. "La Federazione Russa è uno stato terrorista e uno degli obiettivi del regime politico russo è il genocidio di stato contro il popolo ucraino, lo sterminio fisico e l'omicidio di massa di cittadini ucraini", si legge nella risoluzione. A confermare le accuse di genocidio, secondo Kiev, le "atrocità di massa" commesse dall'esercito russo, recentemente scoperte a Bucha, Borodyanka, Gostomel e Irpin, che rivelano omicidi, rapimenti, torture e stupri di cittadini ucraini. Il parlamento ucraino ha anche accusato Mosca di voler distruggere intere città e di deportazione forzata di bambini ucraini per poi farli adottare da famiglie russe cancellando la loro identità ucraina. Ha inoltre chiesto ai governi stranieri e le Nazioni Unite a definire le azioni dell'esercito russo come genocidio.
E. P.