Foto: Reuters
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Le criptovalute, bersagliate negli ultimi mesi per i crack di piattaforme di scambio dopo un’ascesa quasi inarrestabile, cercano di consolidare la propria posizione e sfatare l’immagine di uno strumento d’investimento inaffidabile o addirittura oscuro.
Si può leggere così la tendenza delle piattaforme che scambiano criptovalute a entrare nel mondo delle sponsorizzazioni dello sport.
I settori scelti sono quelli più seguiti, ma soprattutto che piacciono alle giovani generazioni, più aperte verso le criptovalute, in particolare la Formula uno.
Proprio negli ultimi giorni Kraken, una piattaforma di Exchange con sede negli Stati Uniti, ha chiuso un accordo con il team Williams Racing, che ha portato il logo della società a forma di mostro marino sulla livrea della macchina di Formula uno.
Non si tratta però di una novità: altri accordi fra società che operano nel campo delle monete elettroniche e team di Formula uno erano stati chiusi in passato, ma il processo si era bloccato dopo la crisi dello scorso anno, che aveva determinato un crollo del mercato delle cripto.
Nel 2019 ad esempio, la Red Bull Racing aveva stretto una partnership con la società di criptovalute FuturoCoin; Ferrari e Mercedes avevano collaborato con Velas blockchain e FTX, ma i rapporti si erano interrotti dopo il crollo del mercato. Crypto.com ha però ancora un accordo pluriennale sui diritti di denominazione per la gara di F1 a Miami ed è partner del team Aston Martin; Red Bull e Ferrari hanno annunciato nuovi accordi di sponsorizzazione con Velas e l'exchange di criptovalute Bybit.
La crisi quindi sembra superata: otto delle 10 squadre di formula hanno uno sponsor più meno importante legato alle criptovalute. McLaren ha un accordo a lungo termine con OKX, ed è l’unica scuderia ad avere una società di questo tipo come sponsor principale.

Alessandro Martegani