C’è già chi parla di fine del periodo delle cryptovalute, ma anche senza pensare a esiti estremi, il fallimento di FTX, una delle maggiori piattaforme di scambio di moneta digitale, ha innescato una reazione a catena e anche una riflessione sulla necessità di regolamentare un mercato che scambia miliardi, ma senza alcun controllo da parte delle autorità finanziarie.
Nonostante le smentite da parte dell’ex Ceo di FTX, Sam Bankman-Fried, accusato di appropriazione indebita dei fondi dei clienti (secondo le indiscrezioni avrebbe usato il denaro reale investito in monete digitali per finanziare gli ammanchi di un’altra società di trading), appare evidente che lasciare la gestione di miliardi dollari d’investimenti nelle mani di società non regolamentate (se non con gestori, meccanismi e dirigenti ignoti), è ormai un rischio troppo grosso per la stabilità dell’economia globale.
La stessa segretaria del Tesoro americana ed ex presidente della Fed, Janet Yellen, ha detto che il fallimento della borsa di criptovalute FTX, che, complice anche il crollo dei Bitcoin, avrebbe mandato in fumo qualcosa come 30 miliardi di dollari, “ha dimostrato la necessità che il governo colmi rapidamente le lacune normative dei mercati delle criptovalute”.
Un intervento è giunto anche in Europa, con l’autorità di vigilanza cipriota (Cyprus Securities and Exchange Commission) che ha sospeso l’autorizzazione di FTX a operare: una decisione, ha rilevato la Consob, l’organo di controllo del mercato finanziario italiano, che avrebbe effetto in tutta l’Unione Europea, visto che l’autorizzazione a FTX era stata rilasciata da Cipro per l’Unione e di conseguenza anche la sospensione ha effetto in tutto il vecchio continente. L’unica attività che Ftx potrà svolgere sarà la gestione delle richieste di restituzione degli investimenti ai clienti.
Le fibrillazioni però potrebbero non essere terminate con il fallimento di FTX, che rischia d’innescare un effetto domino per altre piattaforme di scambio. Perfino di Binance, la maggior piattaforma di scambio al mondo che ha deciso di non rilevare la FTX, secondo l'economista Nouriel Roubini non avrebbe dovuto ottenere l'approvazione delle authority per offrire servizi di criptovaluta ad Abu Dhabi. "Purtroppo – ha detto il professore di economia alla New York University - questo ecosistema è totalmente corrotto, e la lezione delle ultime settimane è che queste persone dovrebbero andarsene”, ha aggiunto, ricordando che Binance è stata "bandita nel Regno Unito", e che il Ceo Changpeng Zhao è "sotto inchiesta da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per riciclaggio di denaro dall'Iran”.
Alessandro Martegani