I ministri finanziari del G7 hanno raggiunto un'intesa per impegnarsi a introdurre una tassazione minima globale di almeno il 15% sulle grandi società. L'accordo prevede un'aliquota minima di almeno il 15% in ogni Paese, con riferimento alle mega imprese con margini superiori al 10%. Secondo il ministro britannico Sunak, il 20% dei profitti superiori a questo 10% di margini sarà riallocato nei Paesi dove vengono realizzate le vendite. "Dopo anni di discussioni, i ministri delle finanze del G7 hanno raggiunto un accordo storico per riformare il sistema fiscale globale per adattarlo all'era digitale globale" ha detto ai giornalisti il capo dicastero di Londra. "Ci impegniamo - si legge nel comunicato finale - a raggiungere una soluzione equa sull'assegnazione dei diritti di imposizione". "Provvederemo ad un adeguato coordinamento tra l'applicazione delle nuove norme fiscali internazionali e l'eliminazione di tutte le tasse sui servizi digitali, e altre pertinenti misure simili, su tutte le società".
Per la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen si tratta di un "impegno senza precedenti che metterà fine alla corsa al ribasso nella tassazione aziendale, assicurando equità per i lavoratori negli Stati Uniti e in tutto il mondo". Per il Ministro francese Le Maire non si tratterebbe che di un punto di partenza. "Nei prossimi mesi - ha detto - ci batteremo perché l'imposta globale minima sia la più alta possibile. Abbiamo raggiunto un risultato importante ma la battaglia - assicura - proseguirà al G20 e all'Ocse". (a.c.)
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