Foto: Reuters
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Le tensioni elettorali nel Paese caucasico si inaspriscono. A seguito delle controverse elezioni di sabato, vinte dall'attuale partito di governo Sogno georgiano, si è deciso di ricontare i voti in cinque seggi per circoscrizione. La richiesta di un nuovo scrutinio arriva dopo le numerose segnalazioni di irregolarità, tra cui pressioni sugli elettori, condizioni di voto non trasparenti e persino sospetti di brogli. Osservatori internazionali provenienti da OSCE, Consiglio d'Europa, NATO e Parlamento Europeo hanno espresso profonde preoccupazioni riguardo allo svolgimento del voto confermando le lamentele dei partiti dell'opposizione, che non riconosce i risultati ufficiali. Anche un gruppo di osservatori georgiani ha denunciato gravi violazioni, chiedendo l'annullamento di una parte consistente di schede., pari al 15%. La comunità internazionale ha reagito con fermezza, chiedendo un'indagine indipendente per fare chiarezza sulla vicenda. Nel frattempo, le proteste di massa che hanno scosso il Paese, in particolare la capitale Tbilisi sono un chiaro segnale del malcontento popolare. Molti avversari della coalizione hanno paragonato le elezioni a una "operazione speciale russa", alimentando ulteriormente i malumori. Nel frattempo, nonostante le tensioni e le polemiche il Primo Ministro ungherese Viktor Orban si è recato in Georgia per esprimere i suoi complimenti al partito vincitore. Questa decisione ha innescato un acceso dibattito sulla scena politica. In molti hanno sottolineato come la scelta di visitare il Paese in un momento così delicato sia inopportuna e prematura e possa essere interpretata come un sostegno incondizionato al governo uscente. Josep Borell, alto Rappresentante dell'UE, ha chiarito che la posizione di Orban non riflette la neutralità dell'Unione Europea.

Alessia Mitar