Papa Francesco ha chiesto ai potenti della Terra di smettere di investire nella produzione e vendita di armamenti e impegnarsi a sviluppare strumenti di pace. "Il nostro tempo sta vivendo una grave carestia di pace", ha affermato il Pontefice nel suo messaggio natalizio che ha preceduto la benedizione "Urbi et Orbi". Bergoglio ha ricordato come non sia in corso solo la guerra in Ucraina, ma numerosi altri conflitti, dalla Siria al Libano, dallo Yemen al Sahel, parlando apertamente di una terza guerra mondiale. Il Papa ha criticato l'attaccamento al potere e al denaro, l'ipocrisia dei potenti che hanno nelle loro mani il destino di interi Paesi.
Un altro tema legato alla guerra è stato al centro del discorso: le carestie, aggravate dal conflitto in Ucraina. Il Papa ha chiesto che il cibo non sia più usato come un'arma, ma solo come uno strumento di pace.
Francesco non dimentica le famiglie “che sono più ferite dalla vita" e quelle che soffrono per la crisi economica. In un mondo “malato di indifferenza”, un nuovo appello all’accoglienza: Gesù non fu accolto, anzi fu respinto, “come accade a molti stranieri in cerca di conforto, calore e cibo". Francesco non dimentica nel suo messaggio gli emarginati, le persone sole e gli anziani "che rischiano di finire scartati", dei carcerati "che guardiamo solo per i loro errori e non come esseri umani”. In conclusione Papa Bergoglio augura Buon Natale a tutti invitando i credenti a vincere “il torpore del sonno spirituale e le false immagini della festa che fanno dimenticare chi è il festeggiato". (red)