"La missione principale delle forze di mantenimento della pace dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva si è conclusa con successo", ha detto il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, parlando ai membri del governo e del parlamento. Tokayev ha poi precisato che l'operazione di ritiro delle truppe straniere durerà meno di dieci giorni.
Dopo le gravi violenze, mai viste nel Paese dalla sua indipendenza nel 1991, dallo scioglimento dell'Unione Sovietica, il Kazakistan ha ora anche un nuovo premier, Alihan Smailov, alleato del capo dello Stato, che ha così rafforzato ulteriormente la sua posizione.
Centinaia i morti negli scontri tra gli oppositori delle autorità e le forze di sicurezza, migliaia invece i feriti. Completamente devastata la città di Almaty. I tumulti - scatenati in principio dal caro-carburanti - hanno quindi provocato il coinvolgimento di truppe straniere, giunte nel Paese al culmine della crisi su invito di Tokayev. Secondo il presidente kazako, le forze erano composte da oltre 2.000 soldati e 250 veicoli militari.
E. P.