Sono aperte da stamattina alle 7 le urne in Kosovo: più di 1.900.000 elettori sono chiamati ad eleggere i sindaci e a rinnovare i consigli comunali di 38 municipalità, di cui dieci a maggioranza serba.
I risultati, attesi per stasera, restituiranno una fotografia aggiornata dei rapporti di forza tra i principali partiti politici kosovari, con l'attenzione puntata soprattutto alla corsa per la capitale Priština.
Qui la sfida sarà a tre: il movimento nazionalista e progressista Vetëvendosje, attualmente al governo, schiera l'ex ministro della Salute Arben Vitia, dato per favorito. A contendegli la poltrona da sindaco sono Perparim Rama della Lega democratica del Kosovo e Uran Ismaili del Partito democratico del Kosovo.
Tutti i candidati hanno posto al centro della propria campagna la necessità di rendere Pristina - una delle capitali più inquinate d'Europa - una città più verde, organizzata e vivibile per i suoi abitanti.
Le amministrative arrivano dopo settimane di forti tensioni tra il Kosovo e la Serbia, scatenate prima dal mancato accordo sull'uso delle targhe automobilistiche per attraversare i confini nelle due direzioni e poi da un'azione anti-contrabbando della polizia kosovara nel nord del paese a maggioranza serba, sfociata mercoledì scorso in uno scontro a fuoco con decine di feriti.
Proprio la Srpska Lista, il partito di riferimento della comunità serba sponsorizzato da Belgrado, ha annunciato di voler partecipare alle amministrative dopo prolungate consultazioni col presidente serbo Aleksandar Vučić che hanno scongiurato in extremis l'annunciato boicottaggio delle urne.
Francesco Martino
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