L'incendio, scoppiato alla centrale nucleare di Zaporizhzhia a seguito dell'attacco russo, è stato spento dopo qualche ora. Il servizio di emergenza statale ucraino ha reso noto che non sono state segnalate vittime. L'Agenzia Onu per l'energia atomica ha spiegato che le attrezzature essenziali della centrale non sono state compromesse, nessun reattore "è stato coinvolto o colpito" e non c'è stato nessun rilascio di radiazioni nell'ambiente circostante. L'AIEA comunque monitorerà la situazione "24 ore al giorno, 7 giorni su 7".
Secondo il Ministero della Difesa di Mosca, la notte scorsa Kiev ha tentato una provocazione vicino alla centrale nucleare. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha condannato l'attacco russo alla centrale nucleare e le aggressioni nei confronti dei civili.
Gli scontri comunque continuano: l'esercito ucraino ha fatto sapere che le truppe russe continuano ad avanzare verso Kiev, precisando che nel tentativo di conquistare la capitale, la Russia ha esaurito la maggior parte delle sue riserve operative e ora sta ricevendo supporto da altre divisioni. La parte ucraina afferma ancora che i soldati russi si sono ritirati dall'aeroporto di Gostomel, un punto strategico a nord-ovest della capitale, hanno però completamente assediato la città meridionale di Mariupol. Salgono ad almeno 47 i civili uccisi nell'attacco russo di ieri a Chernihiv, nel nord dell'Ucraina. Un raid aereo russo ha inoltre distrutto la centrale elettrica di Okhtyrka, lasciando la città senza riscaldamento e luce. È infine stato segnalato un attacco contro un sistema anti-aereo sulle coste del Mar Nero, l'esercito ucraino, tuttavia, afferma che un gruppo di soldati russi si è ritirato dalle basi navali nel Mar Nero.
Washington però inizia a preoccuparsi: il presidente russo, secondo i servizi segreti, tende a raddoppiare gli sforzi e la rabbia quando si sente messo in un angolo. Potrebbe colpire indiscriminatamente le città ucraine, invadere con maggior forza nel tentativo di compensare gli errori iniziali o sferrare cyberattacchi diretti al sistema finanziario americano. Esiste inoltre il rischio di ulteriori minacce nucleari e dell'estensione della guerra al di là dei confini con l'Ucraina.
In Russia intanto aumenta ulteriormente la stretta su internet. Su richiesta del governo, l'autorità che controlla le comunicazioni ha bloccato l'accesso a numerosi media indipendenti. Non sono più raggiungibili, tra gli altri, i siti web della BBC e i suoi servizi in lingua russa, dell'emittente tedesca Deutsche Welle e di Radio Free Europe/Radio Liberty. Inaccessibili in parte anche Facebook e Twitter di media indipendenti o internazionali e app store.
Mosca ha inoltre approvato una legge - votata dalla Duma all'unanimità - che modifica il Codice penale per contenere la diffusione di "fake news" sulle operazioni dell'esercito russo. La legge prevede multe e fino a 15 anni di carcere per la diffusione di false informazioni sulle forze armate russe.
E. P.
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