Mosca ha reso noto di essere pronta a continuare i colloqui di pace con l'Ucraina. Nel tardo pomeriggio una delegazione russa arriverà ai colloqui con i rappresentanti di Kiev. Lo ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, senza rivelare il luogo dell'incontro. Il Cremlino ha inoltre dichiarato di non sapere se i funzionari ucraini verranno o no alle prossime trattative. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva infatti affermato ieri che la Russia deve fermare i bombardamenti, solo successivamente i negoziati potranno riprendere.
Nella città di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale, nella notte sono atterrati paracadutisti russi che - secondo fonti dell'esercito ucraino - hanno sferrato un attacco contro un ospedale. "Al momento - spiega la nota - si registrano scontri". Il governatore della regione ha precisato però che "il nemico russo ha subito perdite significative".
I militari russi al contempo rivelano di aver conquistato la città strategica di Kherson, nel sud del Paese. Secondo il portavoce del Ministero della Difesa di Mosca, "le divisioni delle forze armate russe hanno preso il pieno controllo del centro regionale di Kherson". Circondata anche Mariupol. Un convoglio di carri armati russi si sta avvicinando alla capitale, Kiev.
Nel corso della settima giornata dell'invasione russa in Ucraina, il presidente ucraino ha affermato in un discorso in diretta TV che Mosca non conquisterà il Paese con bombe e raid aerei. Il capo dello Stato ha reso noto che nei primi sei giorni dell'offensiva sono stati uccisi 6.000 soldati russi. L'attacco di ieri pomeriggio alla torre TV di Kiev, che ha causato cinque vittime, "dimostra che per molte persone in Russia la nostra Kiev è completamente straniera. Loro non sanno assolutamente niente della nostra capitale e della storia dell'Ucraina", ha detto ancora Zelensky, ai soldati è però stato "ordinato di cancellare la nostra storia, il nostro paese e noi tutti". Nello stesso discorso il presidente ha anche fatto un appello agli ebrei del mondo perché "non restino in silenzio".
E. P.