Continua l’avanzata delle forze ucraine che nelle ultime 24 ore hanno riconquistato oltre 20 insediamenti occupati dai russi. Secondo lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev l'esercito ucraino ha inflitto "perdite significative" alle forze russe.
Le forze armate ucraine sono arrivate a Hoptivka, un valico di frontiera sul confine ucraino-russo, nel distretto di Dergaci nella regione di Kharkiv, e la bandiera ucraina è stata issata dai residenti nella località di Kozacha Lopan, a cinque chilometri dal confine, occupata dai russi da marzo. Kupiansk, Balakliya, e soprattutto Izyum, le città strategiche della regione di Kharkiv sono tornate in mani ucraine.
Il comandante in capo delle forze armate, Valeriy Zaluzhny, ha annunciato che in questo mese l'Ucraina ha riconquistato oltre 3.000 chilometri quadrati di territorio dalle forze russe.
L’avanzata ucraina è stata confermata anche dall’esercito di Mosca, che però attribuisce gli ultimi movimenti a una strategia dell’esercito russo che si starebbe riorganizzando.
La ritirata Russa è stata confermata anche dall’intelligence del ministero della difesa britannico secondo cui davanti alle "avanzate ucraine, la Russia ha probabilmente ordinato il ritiro delle proprie truppe dall'intera area occupata della regione di Kharkiv” e “sta probabilmente faticando per far arrivare riserve sufficienti attraverso il fiume Dnipro fino alla linea del fronte”.
Una situazione in cui si ricomincia a parlare di trattative per accordi di pace, richiesta anche dal presidente francese Emmanuel Macron in un colloquio telefonico con Vladimir Putin, ma il presidente ucraino Zelensky ha confermato alla Cnn di non essere disposto a negoziare con la Russia. "Non vedo alcun desiderio di trattativa - ha detto - da parte dei russi e non parlo con coloro che emettono ultimatum”. "I negoziati con Mosca saranno possibili - ha aggiunto - solo dopo la completa liberazione dei territori ucraini occupati dai russi: non possiamo discutere niente con la Russia finché non se ne va".
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha invece affermato che la Russia "non rifiuta “le trattative con l'Ucraina, ma vi sono alcuni "ritardi da parte di Kiev che complicano il processo" negoziale.
Putin e Macron hanno parlato anche della situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, esposta ad attacchi e in fase di spegnimento per evitare rischi.
Putin ha posto l'accento sugli “attacchi regolari degli ucraini all'impianto” che, ha aggiunto, "potrebbero avere conseguenze disastrose", mentre Macron ha chiesto a Putin di ritirare armi pesanti e leggere russe dalla centrale nucleare.
Oggi intanto un allarme aereo è scattato in tutta l'Ucraina: secondo i media locali ci sono state esplosioni e blackout in diverse regioni, soprattutto nell'est del Paese. Missili russi sarebbero stati lanciati dal mar Nero.
Alessandro Martegani