Dopo gli attacchi aerei israeliani sul territorio iraniano durati all'incirca tre ore, il primo vicepresidente di Teheran Aref inizialmente aveva lanciato un avvertimento, affermando che "il potere dell'Iran umilierà i nemici della madrepatria." Ora invece secondo le ultime notizie rilasciate dai media pare che il Paese abbia deciso di non replicare all’aggressione e di non voler rispondere agli attacchi sul territorio di Tel Aviv. L’agenza di stampa Tasnim in merito a colpi di questa notte ha smentito il numero di siti colpiti fornito dall'IDF affermando che quello reale è nettamente inferiore e che molti missili sarebbero stati neutralizzati dalle forze di difesa. Israele nonostante le ultime dichiarazioni iraniane ha nuovamente messo in guardia il nemico affermando “che chiunque osi minacciare il Paese e tenti di trascinarlo in guerra pagherà a caro prezzo questa scelta e tutte le conseguenze che ne verranno.” Sean Savett, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha giustificato l’attacco israeliano come un provvedimento inevitabile. "La risposta è stata un esercizio di autodifesa, che ha però evitato specificamente le aree popolate concentrandosi esclusivamente su obiettivi militari, a differenza dell'aggressione iraniana contro Israele a inizio ottobre quando l'obiettivo era la città più densamente popolata del Paese", ha aggiunto. Le autorità statunitensi sono state messe al corrente dei piani per i combattimenti, ma non avrebbero preso parte attiva alle operazioni. A condannare l'aggressione di Tel Aviv molti Paesi tra cui Arabia Saudita e Qatar e Malesia. Nel frattempo, il mondo politico internazionale continua senza sosta a chiedere a tutte le parti coinvolte di deporre le armi e perseguire la via diplomatica per il bene della popolazione civile.
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