Foto: Reuters
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Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nell'ambito dei suoi sforzi per consolidare la cooperazione internazionale a tutela degli interessi di Israele, ha annunciato lo svolgimento di una riunione straordinaria del Gabinetto di sicurezza. La decisione è stata presa in seguito a una serie di consultazioni con i principali diplomatici statunitensi, durante le quali è emersa preoccupazione riguardo alla minaccia rappresentata da Hamas e dall'Iran, con particolare riferimento alla prospettiva di un'acquisizione di armi nucleari da parte di Teheran. L'obiettivo di tale incontro è quello di discutere le modalità di attuazione della seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco stipulato con il movimento islamista, al fine di porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza e garantire la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani. L'intesa prevede, infine, nella fase conclusiva, la risoluzione della delicata questione dei resti mortali e la graduale rimozione delle restrizioni imposte all'enclave. Il Premier ha inoltre presentato una proposta riguardante il futuro della Striscia, suggerendo la possibilità per le persone di scegliere di abbandonare l'area. Ha sottolineato che tale opzione non deve essere intesa come una forma di espulsione forzata o "pulizia etnica", bensì come un'opportunità per coloro che desiderano un destino diverso lontano dalla violenza. "Negli ultimi due anni, circa 150.000 abitanti di Gaza se ne sono andati pagando tangenti, non a Israele, ma ad Hamas. I ricchi potevano andarsene mentre altri sono rimasti intrappolati. Hamas ha attivamente impedito ai civili di evacuare le zone di guerra. Se le persone vogliono emigrare volontariamente, dovrebbero avere questa scelta" ha dichiarato Netanyahu. Un'iniziativa che si inserisce dunque all'interno di una visione più ampia, presentata come un "piano audace" per stabilire una pace duratura, ispirato alle linee guida tracciate dall'amministrazione statunitense. Netanyahu ha inoltre ringraziato Trump definendolo "il più grande amico" che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca.

Alessia Mitar