L'aggressione russa all'Ucraina preoccupa tutto il mondo, ha detto il presidente Pahor all'Assemblea generale delle Nazioni, minaccia la sicurezza globale, mette in pericolo la sicurezza alimentare ed energetica di molti paesi e potrebbe avere influssi negativi anche nell'area dei Balcani occidentali. Pahor ha rivolto un appello alla pace duratura, alla soluzione pacifica delle controversie internazionali, alla collaborazione e comprensione recipoca. Il presidente della Repubblica si è soffermato anche sui cambiamenti climatici che ha definito come la crisi ambientale più urgente da risolvere, la salvaguardia del pianeta è un obbligo per tutti. Più solidarietà e interventi concreti, ha proseguito, ricordando l'impegno preso della Slovenia nei confronti dell'Africa, Caraibi e Pacifico, contro la perdita della biodiversità, della mancanza dell' aqua e dei danni causati dai cambiamenti climatici.
Il capo dello stato ha parlato della Slovenia quale paese che non ha nemici, un paese che guarda a un futuro verde e ambisce a diventare membro non permanente del Consiglio di sicurezza Onu nel mandato 2024-25. A margine dei lavori dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite Pahor ha partecipato all'evento per i trent'anni della Dichiarazione Onu dei diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche. Nel suo discorso ha sottolineato l'importanza di tutelare i diritti delle minoranze, che devono giocare un ruolo centrale a tutti i livelli politici, economici, culturali e sociali a livello locale e nazionale. La costituzione slovena, ha ricordato, garantisce e tutela i diritti della comunità nazionale autoctona italiana e di quella ungherese che hanno il proprio rappresentate in Parlamento, in parte anche la comunità Rom e l'incitamento all'odio è considerato reato e sanzionato come tale, ha concluso Pahor. (ld)