Foto: Reuters
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Secondo il leder del Cremlino, Vladimir Putin, "l'obiettivo dei paesi occidentali è quello di indebolire, dividere e distruggere la Russia. Le élite occidentali vogliono mantenere il loro dominio a livello internazionale. L'Occidente - ha detto ancora Putin - nella sua politica aggressiva antirussa ha superato ogni limite", Mosca "userà quindi tutti i mezzi a disposizione" per proteggersi.
Il presidente russo ha poi affermato che l'operazione militare speciale in Ucraina è stata inevitabile. "Le repubbliche popolari del Donbass sono state quasi totalmente liberate dai neonazisti". Putin ha anche assicurato il sostegno di Mosca ai territori che vogliono il referendum per l'adesione alla Russia.
La mobilitazione parziale in Russia, secondo il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, ha l'obiettivo di "controllare i territori liberati" in Ucraina. Prevede infatti il richiamo di 300.000 riservisti che hanno già servito nell'esercito.
Intanto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che "qualsiasi falso referendum russo in Ucraina sarebbe illegittimo" perché viola "la sovranità e l'integrità territoriale che sono alla base della Carta Onu", per cui la comunità internazionale non lo riconoscerà. Ferma condanna dei referendum programmati dai filorussi anche da parte dell'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, che minaccia ulteriori misure restrittive contro Mosca. Critiche arrivano anche da parte della Nato e dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ringraziato tutti gli amici e i partner di Kiev per il loro sostegno. Secondo un portavoce dell'ufficio della presidenza ucraina, con i referendum svanisce anche quella piccolissima possibilità di una soluzione diplomatica del conflitto armato.


E. P.