Sciatori che saltano tra ciminiere e acciaierie abbandonate. Questa l'immagine inedita rimbalzata in queste ore su tutti i media internazionali dalla Cina. Uno scenario che alcuni hanno definito distopico per una delle novità tra le discipline dello sci olimpico: lo ski big air che è stato introdotto per la prima volta in questa edizione delle Olimpiadi invernali dopo che lo snowboard big air aveva già fatto la sua comparsa nell'edizione che nel 2018 si tenne a Pyeongchang .
La gigantesca rampa di salto è stata costruita non in un idilliaco paesaggio alpino, ma tra ex acciaierie, in un paesaggio industriale al quale il pubblico degli sport invernali non è sicuramente abituato. Si tratta di una struttura in acciaio che sorge accanto a quattro grandi torri di raffreddamento di quella che era la più grande acciaieria cinese fino al 2011.
Il Big Air Shougang Park fa parte di un più ampio piano di riqualificazione e sviluppo del sito industriale dell'ex acciaieria: il vicino complesso della Oxygen Factory è stato convertito per ospitare l'edificio d'ingresso degli spettatori che devono assistere agli eventi; nella torre di stoccaggio del minerale di ferro del sito, convertita nel 2017, è stata posizionata la sede del Comitato Organizzatore di Pechino 2022; è prevista la costruzione sul sito di altri numerosi edifici per uffici, un centro conferenze, un parco acquatico e un museo.
Un messaggio, quindi, per il mondo; i cui occhi sono puntati in questi giorni sugli eventi sportivi organizzati da Pechino che vuole forse così passare l'immagine di sè come un paese che ha abbracciato l'economia green e che intende combattere il riscaldamento globale.
Barbara Costamagna