Naim Qassem, nuovo leader di Hezbollah, ha affermato con fermezza che il gruppo non si arrenderà nonostante la dolorosa situazione attuale, evidenziando la guerra in corso contro forze americane, europee e globali. Secondo le sue parole, comunque, il movimento è pronto ad accettare una tregua con Israele, ma a certe condizioni. "Se Israele decide di fermare la guerra, lo accetteremo alle condizioni che ci vanno bene. Finora nessuna proposta accettabile per Israele e adatta a noi è stata messa in discussione", ha detto. Nel suo primo discorso da leader di Hezbollah, Qassem ha affermato ancora che la sua visione dell'operato del gruppo è la continuazione del piano di guerra del suo predecessore, Hassan Nasrallah, ucciso il mese scorso dalle forze di Israele. Il movimento, sostenuto dall'Iran, non sta combattendo per conto di nessuno, ha aggiunto, sottolineando poi che Teheran sostiene Hezbollah senza chiedere nulla in cambio. Qassem ha invitato i Paesi arabi a offrire supporto nella lotta, lamentando la mancanza di aiuto da parte loro.
Il nuovo leader del movimento sciita ha poi sollevato interrogativi sulla mancanza di reazione internazionale di fronte al numero elevato di morti a Gaza e ha dichiarato di essere pronto per un lungo conflitto, enfatizzando la superiorità dei suoi combattenti rispetto alle forze avversarie.
Qassem ha concluso affermando che la lotta del gruppo non è guidata da alcuna agenda esterna, ma mira a proteggere il proprio Paese e sostenere i palestinesi contro il controllo israeliano e americano.
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